Alberobello città esoterica: leggende e magia tra i trulli
- Mario Agosta
- 17 set 2021
- Tempo di lettura: 4 min

Alberobello, la città dei trulli, nell’immaginario collettivo è una città incantata, carica di forti vibrazioni magiche ed esoteriche, ricca di simboli e circondata da un’aura di mistero.
Un vacanza in Puglia non può di certo prescindere da una visita a uno dei luoghi più famosi di tutta le regione: Alberobello. Inutile fare un’introduzione, tutti avete perfettamente presenti queste strambe, ma bellissime costruzioni, e la sensazione di magia che trasmettono. Ma allo stesso tempo non tutti, probabilmente, siete a conoscenza che i trulli di Alberobello hanno una forte connessione con l’esoterismo. Alberobello è incastonata nella favolosa zona delle Murge e qui, a partire dal 1300, venivano costruite in pietra calcarea e diversi materiali che abbondano in loco, delle abitazioni contadine che, grazie alla forma, garantivano un eccellente isolamento termico: fresche d’estate e calde d’inverno. All’interno, invece, queste erano organizzati in modo da sfruttare al massimo lo spazio a disposizione. E tutto ciò è stato possibile per via della realizzazione di nicchie nei diversi ambienti e piccole finestre che consentono tuttora l’ingresso della luce. I trulli sono certamente una delle maggiori attrattive di questa zona della Valle d’Itria, segno distintivo della regione e strutture architettoniche che non è possibile trovare in nessuna altra parte del mondo.

Ogni trullo possiede, in cima al suo tetto a cono realizzato in pietra, una sorta di pinnacolo, ovvero una chiusura decorativa, composto da tre sassi sovrapposti: una base di forma cilindrica sormontata da una lastra concava e infine l’elemento decorativo a forma sferica o geometrica. Cosa effettivamente siano questi pinnacoli non ci è ancora dato saperlo con certezza. Tuttavia, gli studi più accreditati li considerano in queste maniere:
Una sorta di “marchio”, posto dai Maestri trullari per contraddistinguere il proprio operato.:
Un semplice elemento decorativo prescelto dai proprietari della casa;
Hanno una simbologia magica. Il disco, la sfera, il cono, la piramide a base quadrata o triangolare e le altre forme che li caratterizzano, nell’antichità erano connesse al culto solare, praticato dai popoli agricoli primitivi e documentato in Puglia fino al I secolo A.C.
Inoltre, su ogni trullo del centro storico è possibile ammirare simboli magici ed esoterici dipinti di bianco sulle grigie pietre che formano la cupola del trullo, apposti proprio sopra la porta d’ingresso. Ma perché sui trulli di Alberobello ci sono dei simboli legati all’esoterismo? Partiamo dal presupposto che la storia di questo borgo della Valle d’Itria è strettamente legata alle tradizioni del mondo contadino che, per tutto il Medioevo, viveva ancora gli echi delle antiche religioni e dei culti pagani. Tutt’oggi, infatti, croci, candelabri ebraici e simboli di divinità si alternano in una sorta di poesia in quella che sembra una formula magica che protegge l’intero paese. L’ipotesi più accreditata a tal riguardo é che tutte queste icone servissero come protezione contro il malocchio e gli spiriti maligni. Inoltre, questi simboli venivano tracciati a mano libera con l’uso della calce, sinonimo di purificazione: il colore bianco ricorda quello del latte e il candore dei trulli ricorda qualcosa di puro. Tuttavia, la classificazione e la decodifica dei simboli risulta ancora problematica poiché, nei fatti, la tradizione e il tramandamento di questi avveniva solo per via orale.
Molti simboli sono dei simboli di origine Cristiana. Ad esempio il Sole, nella simbologia cristiana rappresenta la natura divina del Cristo, mentre la Luna è l’uomo. Anche i simboli di origine ebraica, come la stella a sei punte e il candelabro a sette bracci, sono stati cristianizzati. Tuttavia il simbolo più comune è la croce con cui rivolgere le preghiere al cielo.
Nonostante la maggior parte dei simboli riprodotti sulle cupole dei trulli siano di origine religiosa, ce ne sono molti altri riconducibili al mondo pagano. In particolare alcuni simboli fanno parte di quell’antico culto degli animali caro ai Romani. Così, per esempio, la testa del cavallo rappresenta il simbolo del lavoro, l’aquila quello dell’anima che aspira al cielo, il bue indica lo scongiuro, il cane la famiglia e il gallo è simbolo della vigilanza.
Ci sono molti simboli primitivi, che sono quelli più difficili da identificare. Fanno parte di questa categoria gli intrecci di linee, i punti e le linee curve e sono la conferma della loro origine arcaica.
Inoltre, in questa città pugliese si praticano, ancora oggi, numerosissimi riti contro sfortuna, malocchio e jella ma anche delle vere e proprie pratiche simili a pozioni magiche. Famosissimo, ad esempio, è il rito dell’affascino.
I sintomi dell’affascino sono mal di testa, stanchezza nelle gambe e continui sbadigli.
Una volta accusati i sintomi ci si rivolgeva alla nonna, alla comare o alla persona di fiducia del posto. Il rito poteva svolgersi ovunque, in casa o all’aperto, l’importante è che il tutto avvenisse in assoluta tranquillità e in spirituale silenzio. Chi praticava l’affascino si metteva di fronte l’affascinato, si faceva il segno della croce e con il pollice della mano destra segnava tre volte il segno di croce sulla fronte della persona da curare. Iniziava così a bisbigliare una serie di preghiere e di formule assolutamente segrete. Riguardo alle preghiere, se alla donna curatrice sopraggiungeva il primo sbadiglio mentre recitava l’Ave Maria, significava che il malocchio l’aveva trasmesso una figura femminile, al contrario se il primo sbadiglio sopraggiungeva durante il Padre Nostro il malocchio era trasmesso da una figura maschile. La persona che pratica l’affascino non spiega mai come avviene il rito . Ognuno ha la propria formula e il proprio metodo e viene tramandato oralmente di generazione in generazione.
Insomma, Alberobello è una città magica, sospesa nel tempo, e quando si entra in questo splendido borgo pugliese, sembra di entrare in un’altra dimensione, molto lontana dalla modernità.
Si dice che la città intera sia immersa in vibrazioni magiche, una triangolazione di energia esoterica e leggende misteriose. Infatti è possibile scovare delle simbologie magiche anche su alcune chianche di pietra del selciato o incastonate nelle pareti dei trulli.
Insomma, oltre che per la sua bellezza incontaminata e per essere uno dei più importati siti Patrimonio dell’UNESCO del Sud Italia, Alberobello va visitata anche per la sua atmosfera magica e ricca di onde e vibrazioni energetiche.
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